Sanremo 2021: pagellone della prima serata

Pronti, via! Il Sanremo più difficile e discusso degli ultimi anni è finalmente partito, possiamo iniziare ad ascoltare le proposte musicali di questa edizione e vedere che spettacolo sono riusciti a imbastire con l’handicap non da poco dell’assenza del pubblico in sala. Ecco il primo pagellone!

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I giovani

Gaudiano

Echi gitani per un pezzo e un’interpretazione senza infamia ma anche senza lode, passa il turno anche per le lacune degli avversari. 6/10

Elena Faggi

Molto giovane ma poco incisiva, look da dimenticare. Eliminata senza rimpianti. Mezzo punto bonus per la presenza del feticcio Vessicchio alla direzione. 5/10

Avincola

Copia carbone di Calcutta e dei suoi cloni, porta in scena un pallone senza un vero motivo apparente. Eliminato ed è giusto così. 4,5/10

Folcast

Per me la migliore proposta della serata tra i Giovani, pezzo di stampo r’n’b orchestrato molto bene e buona prova dal vivo. Porta una chitarra ma non la usa, perché? Passa comunque il turno, fortunatamente. 7/10

Sanremo 2021 - Palco Ariston

I big

Arisa

Potevi fare di più non è solo il titolo del brano, ma anche un commento a questa sua ennesima partecipazione. La voce tiene sempre ma la canzone è abbastanza anonima. 5/10

Colapesce e Dimartino

Il pop fatto bene passa da qui, potenziale tormentone radiofonico e show ben curato. Qualche richiamo di troppo a successi del passato. Penalizzati dalla giuria demoscopica nella classifica finale ma saliranno. 7,5/10

Aiello

Esibizione eccessiva e incomprensibile, penalizza un pezzo non memorabile ma con un tema importante. Ultimo in classifica, difficilmente potrà recuperare. 4/10

Francesca Michielin e Fedez

Pezzo elaborato scientificamente per vincere, altro potenziale tormentone (ma qui non lo dico in senso positivo), finisce a sorpresa nel calderone della classifica ma salirà col televoto. 4,5/10

Max Gazzè

Va a Sanremo a divertirsi vestito da Leonardo da Vinci con un pezzo fin troppo colto, che può solo crescere con gli ascolti. Incomprensibile la storia della “Trifluoperazina Monstery Band” fatta di sagome di cartone. 6,5/10

Noemi

Pezzo ed esibizione di mestiere, finisce alta in classifica come prevedibile. Niente di nuovo, ma è fatto bene e funziona sempre. 6/10

Madame

Una ventata di novità sul palco di Sanremo, look audace (abito di specchi, praticamente zero trucco e parrucco), esibizione di alto livello per un’esordiente totale. La giuria demoscopica non la capisce e la fa scivolare in basso, ma risalirà. 7,5/10

Måneskin

Pezzo che vorrebbe portare il sacro fuoco del “ruock” a Sanremo ma pieno di manierismi. Potenziale hit, in ogni caso. 5/10

Ghemon

Anche lui di mestiere, ma un mestiere che sa fare molto bene. Pezzo antico e moderno, look improbabile, ovviamente molto giù in classifica. 7/10

Coma_Cose

Sorprendono con un pezzo molto più pop e romantico del previsto, spiace un po’ pensando alle cose fatte in passato ma funzionerà molto. 6,5/10

Annalisa

Fa la sua solita cosa, voce impeccabile ma pezzo dimenticabile. Ma per le giurie demoscopiche è oro e balza al primo posto. Potrebbe fare tanto di più, peccato. 5,5/10

Francesco Renga

Peggiore esibizione della serata, su un pezzo già abbastanza fuori fuoco. Imbarazzante e misteriosamente nella parte alta della classifica. 3/10

Fasma

Pezzo perfetto per gli ascoltatori più giovani, visto a notte fonda non ha reso molto. Si piazza terzo e potrebbe restare in alto. 5,5/10

Sanremo 2021 - Fiorello Berte Amadeus

I conduttori

Amadeus

Deve guidare la nave in acque davvero incerte, senza pubblico e con mille ostacoli verbali e persino gestuali. Troppo “vittima” di Fiorello e persino di Ibrahimovic, dovrebbe tirar fuori un po’ di personalità. 5/10

Fiorello

Invadente come lo scorso anno, deve portare a casa il risultato in condizioni difficili ma monopolizza lo spettacolo con gag e momenti spesso evitabili. 4,5/10

Matilda De Angelis

Sa fare dignitosamente quasi tutto ma a volte cade nel ruolo della “maestrina”, infatti le fanno fare un’inutile lezioncina sul bacio verso il finale. Con un pizzico di umiltà in più sarebbe ottima per condurre l’intero festival. 6/10

Gli ospiti

Diodato

Torna a prendersi la scena meritatamente dopo aver vinto nell’anno più sfortunato della storia, purtroppo ancora in una sala vuota. Qualche pecca sulla voce come non gli era mai capitato, ma gliela si può perdonare. 6,5/10

Ibrahimovic

Presenza abbastanza incomprensibile su questo palco, ma a Sanremo capita spesso. Se prende confidenza però fino alla finale può strappare qualche risata. 5/10

Loredana Berté

Che dire, solo standing ovation, nonostante l’orribile nuovo singolo presentato. Giusto tributo farle riproporre canzoni e provocazioni mai troppo celebrate. 10/10

Achille Lauro

Aveva stupito in gara due anni fa con un pezzo molto indovinato (Rolls Royce) e una serie di look e omaggi imprevedibili l’anno scorso, questa sua nuova partecipazione non sorprende e non colpisce, è ormai normalizzato e non ne comprendo la necessità. 5/10

Lo show

Buona l’idea di partire con i giovani per valorizzarli ma la gara vera e propria non può iniziare alle 22.00. Ritmi lentissimi come lo scorso anno, gag stantie e incomprensibili, va bene la ricerca della durata lunga per tenere alto lo share ma così si abusa della pazienza degli spettatori. Poche le trovate di regia degne di nota (forse solo gli applausi “vintage” in video), si poteva fare qualcosa di nuovo lavorando in anticipo e non in corsa come si è dovuto fare. Si spera in un cambio di passo o arrivare alla finale sarà estenuante. 4-/10

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