Uh, un altro album dal vivo dei New Order! Il terzo negli ultimi cinque anni, dopo NOMC15 (2017) e ∑(No,12k,Lg,17Mif) New Order + Liam Gillick: So It Goes.. (2019), mentre l’ultimo lavoro di inediti, l’ottimo Music Complete, risale ormai al 2015.
Articoli
Cosa resta di un artista quando il suo corpo muore e le persone che sono state parte della sua vita si fanno carico di gestire le opere che ha prodotto? Il catalogo, ma anche eventuali provini, abbozzi di canzoni, idee catturate al volo su un registratore tascabile, materiale in divenire.
Nella mia collezione di dischi ho un bel po’ di quelle che mia madre ha sempre definito “stranezze che solo tu puoi apprezzare”. La più clamorosa è presumibilmente il famigerato Metal Machine Music di Lou Reed, seguito poi da da ANS, triplo album che i Coil registrarono utilizzando unicamente uno strumento fotoelettronico inventato in Russia a metà del XX secolo da Yevgeny Alexandrovich Murzin e progenitore dei moderni sintetizzatori.
Il concerto più emozionante della mia vita? Non ho dubbi: Nick Cave & The Bad Seeds a Victoria Park, Londra, il 3 giugno del 2018. E dopo non c’è stato niente, non solo per via di quel grande buco nero che ha inghiottito tutta la musica dal vivo insieme a molti altri piaceri sociali.
Ci sono frammenti di blues, country-folk e soul nella musica di Israel Nash Gripka, ragazzo del Missouri trapiantato per un certo periodo a New York (tra le sue prime collaborazioni, spicca quella con l’ex Sonic Youth Steve Shelley, produttore di Barn Doors And Concrete Floors).
A quattordici anni facevo sega a scuola per andare a ispezionare le ultime novità nella vetrina di La Greca in via Trinchese. Quello era il miglior negozio di dischi di Lecce, chiedete lumi ai vostri zii, ai vostri nonni tossici di musica, se pensate che stia esagerando.
Il nuovo album dei Godspeed You! Black Emperor arriva - con una bella copertina ad opera di William Schmieche - a quattro anni di distanza dal precedente Luciferian Towers.
Nel lontano 1987 il mondo ballava sulle note di If you let me stay e Dance little sister; gli innamorati si baciavano in riva al mare con Sign your name che suonava da un juke-box e le adolescenti avevano in cameretta il poster dell’autore e interprete di quelle canzoni, all’epoca ai vertici delle classifiche con l’album di debutto Introducing the Hardline According to Terence Trent D'Arby.
In principio Brian Dougans e Garry Cobain crearono The Future Sound of London (o FSOL), e fu il dub amalgamato all’ambient-elettronica di Papua New Guinea (con un sample di basso dei Meat Beat Manifesto e la voce di Lisa Gerrard dei Dead Can Dance in prestito).
Età media vent’anni, provenienza UK. E potrei già chiudere qui, con questi dati minimi la recensione al sorprendente disco di debutto di un’altra band inglese di giovanissimi (solo pochi mesi fa, dallo Yorkshire, sono venuti fuori gli ottimi Working Men's Club guidati dal diciottenne Syd Minsky-Sargeant).
Primo lavoro di inediti in 16 anni, As Days Gets Dark rimette in gioco la sigla Arab Strap nata nel 1995 dall’incontro a Falkirk, Scozia, tra il cantante Aidan Moffat e il polistrumentista Malcolm Middleton.
C’era una volta il suono di New York: era sporco, malato, pericoloso come una passeggiata notturna per le strade del Bronx.
1984, Atlanta, Georgia, USA: i fratelli Rich e Chris Robinson (rispettivamente chitarra e voce) fondano una band chiamata Mr Crowe’s Garden. Più tardi, all’apice del successo, avrebbero raccontato che da piccoli andavano a cantare il gospel in chiesa, ma agli albori il gruppo è acerbo, scopiazza a destra e a manca senza trovare una direzione precisa.