Cinque canzoni che cantiamo tutti, ma che non hanno mai vinto Sanremo (non te le aspetti)

Sono numerose le sconfitte clamorose durante il Festival di Sanremo: canzoni eliminate ma diventate iconiche, famosissime.

Toto Cutugno a Sanremo 1983
Toto Cutugno a Sanremo 1983 (Blueshouse.it)

Come ogni concorso, anche il Festival di Sanremo ha le sue regole, che possono sembrare spietate. Tra voti della giuria, quelle del pubblico e brani non compresi, sono numerose le sconfitte di cantanti diventati poi famosissimi e di brani entrati nell’immaginario collettivo, cantanti da tutti, considerati dei pezzi clamorosi appartenenti alla storia della musica Italiana.

Fa parte del gioco, certo, ma essere eliminati con brani meravigliosi fa sempre rabbia. Sul palco dell’Ariston in quasi 80 anni di storia, si sono alternate centinaia di canzoni, molte delle quali stupende, ma anche tante altre davvero pessime. Raccogliere le migliori che non hanno raggiunto il primo posto non è semplice, ma cerchiamo almeno di ricordare una manciata di brani famosissimi, leggendari, ma che non hanno vinto.

Le canzoni leggendarie e iconiche che non hanno vinto Sanremo

Vasco Rossi a Sanremo con Vita Spericolata
Vasco Rossi a Sanremo con Vita Spericolata (Blueshouse.it)

Alla fine, a contare sono le vendite degli album, la popolarità tra gli ascoltatori, e ovviamente la resistenza al tempo. Sanremo è una vetrina, certamente, ma conta davvero poco, se non nelle prime settimane. Dopodiché, occorre affrontare la prova del tempo per dimostrare quanto si vale. Ed è qui che tanti brani si infrangono, terminando la loro corso solo dopo qualche settimana dalla pubblicazione.

Una delle sconfitte più clamorose è “Contessa” dei Decibel, musicalmente raffinata, fin troppo per Sanremo. Guidati da Enrico Ruggeri, i Decibel propongono una new wave influenzata dal punk. Nel 1980 questi portano un brano articolato, ispirato alla tradizione del cabaret tedesco degli anni ’20. La sezione ritmica è frenetica e presenta diversi cambi di tempo.

Un gioiellino non capito dal pubblico e dalla giuria, almeno non all’inizio, alla sua pubblicazione, per poi prendersi la rivincita tempo dopo, diventando strafamoso. In quell’edizione, a vincere è Toto Cutugno con “Solo noi”, buon brano, ma molto canonico. E lo stesso Cutugno si rimette in gara nel 1983 con il leggendario “L’Italiano”. Chi non conosce questa canzone?

In pratica, “L’italiano” è il secondo inno italiano, conosciuto in tutto il mondo, cantato da tutti. Un brano dal testo significativo, ricco di malinconia, ma che non riesce a piazzarsi alla posizione più alta al Festival. A vincere è Tiziana Rivale con “Sarà quel che sarà”. Ma nello stesso anno suscita clamore una delle canzoni più iconiche, arrivata tra le ultime.

I “gloriosi perdenti” di Sanremo, i brani memorabili rimasti esclusi in gara

Si tratta di “Vita spericolata” di Vasco Rossi, strafamosa, leggendaria, immortale, eppure arriva in penultima posizione. L’esperienza segna il giovane Vasco, il quale decide di non partecipare più al Festival, anche perché non ne ha bisogno, diventando subito dopo uno degli artisti più grandi della sua generazione. Nel 1987 Fiorella Mannoia porta in gara un capolavoro, “Quello che le donne non dicono”.

Un brano che parla del coraggio delle donne, intenso, stupendo, ancora oggi attuale, scritto da Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone, che vince il Premio della Critica, arrivando ottavo. A vincere l’edizione, però, è lo stesso autore, Ruggeri, insieme a Gianni Morandi e Umberto Tozzi, con il capolavoro “Si può dare di più”.

Infine, citiamo la sublime “E dimmi che non vuoi morire”, di Patty Pravo, presentata a Sanremo 1997, anche se sembra una canzone senza tempo, e potrebbe benissimo risalire agli anni ’60. La Pravo si piazza all’ottavo posto, a vincere sono i Jalisse con “Fiumi di Parole”.

Ma di gloriosi perdenti ce ne sono tanti, tra cui vale la pena nominare gli Elio e le Storie Tese con “La Terra dei Cachi”, nel Sanremo 1996, che arriva seconda, subito dopo “Vorrei incontrarti fra cent’anni” di Ron e Tosca. Oppure, “Il paese è reale” degli Afterhours, ottimo brano, contestato però dagli stessi fan della rock band per la partecipazione a un festival canoro così “commerciale”.

A vincere, nel 2009, è Marco Carta con l’anonima “La forza mia”. Invece, scopriamo Tutti i vincitori del festival di Sanremo, dalla prima edizione ad oggi.

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