Diego Abatantuono: la rivelazione sul collega che lo fa più ridere. Un giovane ma non di primo pelo: frecciatina a come funzionano oggi le cose
Oggi cosa serve per fare ridere? È una domande che forse dovremmo chiederci più spesso per comprende come la comicità, come tante altre forme di arte, è decisamente cambiata negli ultimi anni. Ad un mostro sacro del nostro cinema e della comicità come Diego Abatantuono, cosa fa ridere oggi e cosa no?
Lo ha svelato il diretto interessato in una recente intervista su FQ Magazine realizzata in occasione della messa in onda di “LOL: Chi ride è fuori”, l’ormai celebre format di Amazon, in onda su Prime Video che lo vede protagonista insieme ad altri colossi della risata tricolore come Giorgio Panariello e Angela Finocchiaro, stagione decretata da tanti come la più bella e divertente di sempre.
Diego Abatantuono in queste settimane in occasione della promozione di di “LoL: Chi ride e fuori” si è raccontato in lungo ed in largo, parlando del suo lavoro, della sua carriera e anche della sua famiglia ed il rapporto che ha con i suoi figli. Non ha mai avuto peli sulla lingua e nemmno in queste occasioni si è risparmiato. Parte subito a mille su FQ Magazine precisando che oggi si usano molto gli smartphone e si fruisce dei video che vengono fatti sul web. “Si stabilisce che queste cose fanno ridere ma come si fa a saperlo? – si chiede in modo retorico – dovrebbe esserci una votazione che tutti i giorni stabilisce cosa è successo”.
Lui, vecchio stampo, non si ritrova nelle dinamiche attuali. Per poter dire chi o cosa fa ridere bisognerebbe parlare di un film o di uno specifico personaggio secondo il suo modesto parere. Per lui c’è qualcosa o qualcuno che lo fa ridere? Assolutamente sì e si tratta di un suo collega. Scopriamo chi è.
È Checco Zalone colui che fa più ridere Diego Abatantuono oggi. “Con tanti ci conosciamo da tanti anni – ha precisato – se devo immaginare qualcuno che non sia proprio di nuovissima scena o di primo pelo, Checco Zalone rimane ancora il più attrezzato, a mio avviso”.
Per il noto attore e regista nel comico pugliese c’è una voglia di dire qualcosa di diverso, “un politicamente scorretto che sembrava ce ne potessimo librare e invece siamo regrediti nel non si può dire e questo è la fine dell’umorismo” ha detto a chiare lettere.
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