Dire Straits – Gli inconfondibili del rock limpido

Fondati nel 1977 da Mark Knopfler, insieme al fratello David, con John Illsey al basso, e Pick Witers alla batteria, i Dire Straits sono stati pionieri di un rock limpido influenzato variamente da sonorità jazz e folk.
Gli esordi sono caratterizzati dalla figura del chitarrista virtuoso Knofler, da un atteggiamento di grande rispetto per la musica concepita come essenza semi-divina che poco ha a che fare con le classiche rock star tutte fama e soldi. I Dire Straits mantengono, infatti, una spartana sobrietà intellettuale, sfornando dischi meravigliosi fino a metà anni 90′.

La band

Il talento e il carisma di Knopfler ha sempre giganteggiato sul palco, talora mettendo in ombra gli altri membri del gruppo. Con la sua Stratocaster, Knopfer faceva miracoli ed il pubblico lo sapeva e ne voleva sempre più. La disinvoltura con cui il frontman per eccellenza suonava, il tocco abilissimo e precisissimo di quelle dita sono stati per decenni motivo di venerazione da parte di tutti i chitarristi.
Sempre pronti a mettersi in discussione, i Dire Straits hanno mantenuto, comunque un’impostazione stilistica inconfondibile: le aperture al jazz, alla musica celtica, e perchè no, al progressive tanto in voga negli anni 70′ , hanno contribuito a creare un gruppo unico, dal sound geniale, mai ripetitivo, sempre attuale.

I migliori successi

Dopo aver fatto molta gavetta ed aver aperto nel 1987 il concerto degli americani Talking Heads, come gruppo spalla, i Dire Straits prendono consapevolezza del loro talento e registrano, dopo alcuni demo, l’album omonino Dire Straits, caratterizzato da arrangiamenti essenziali e dal talento chitarristico di Knopfler.

Il successivo Communiquè ricalca l’onda del primo successo, e consacra i Dire Straits come band dal successo commerciale, tant’è che prende avvio proprio quell’anno il loro Tour mondiale. La vera svolta si ha, però, con Making Movies, targata 1980: l’introduzione delle tastiere apporta delle singolari modifiche all’assetto sonoro della band, le canzoni diventano più elaborate, più lunghe, i testi più onirici, più poeticamente ispirati.

È il periodo in cui David tenta la carriera solista, dicendo addio ai Dire Straits, e la successiva fatica della band, Love over Gold, vede protagonista assoluto Mark, che concentra in cinque brani il nuovo indirizzo sperimentale dei Dire Straits. È, anche, il periodo in cui ai componenti della band si affiancano musicisti, turnisti, e collaboratori vari.

Con Brother in Arms, il successo dei Dire Straits è mondiale: Mark e i suoi sono impegnati in vari progetti paralleli, collaborazioni e incisioni di colonne sonore, tuttavia si avvicinano gli anni del declino. Mark sembra non poterne più del successo commerciale della band e dedica molto interesse ad alcuni progetti sperimentali, gettando le basi per la successiva carriera solista.

L’ultima opera inedita della band risale al 1995, Live at the BBC, e suggella la fine di un’esperienza musicale straordinaria, fatta di successi indimenticabili, di liti, zone d’ombra e di riff immortali.

Curiosità

Mark Knofpler, il chitarrista virtuoso dei Dire Straits suonava la sua Stratocaster come un Banjo: non usava il plettro ma le dita, seguendo la tecnica del fingerpiking.
Nel 1979, anno di uscita di Communiquè, i Dire Straits si imbarcarono per un Tour mondiale, e durante la tappa di Los Angeles, Bob Dylan, cha assitette al concerto estasiato, invitò Mark e i suoi in sala prove dove stava registrando Slow Train Coming. Quella con Bob Dylan fu la prima delle tante collaborazioni che firmarono nella loro lunga e venerata carriera.

Puoi ascoltare alcuni dei successi migliori della band sul canale You Tube ufficiale dei Dire Straits, qui Dire Straits Official VEVO Channel

 

Credits:

Immagine degli Dire Straits: Heinrich Klaffs, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

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