“Platoon”, un film che parla della guerra in Vietnam: perché è considerato il migliore

“Platoon”, diretto da Oliver Stone e uscito nelle sale nel 1986, è sicuramente uno dei migliori film di guerra: assolutamente da vedere.

La scena iconica di Platoon
La scena iconica di Platoon (Blueshouse.it)

Di film di guerra ne esistono tantissimi, molti sono eccellenti. Tra questi c’è sicuramente “Platoon”, film uscito nelle sale nel lontano 1986 e diretto dal grande Oliver Stone, autore di tanti splendidi film (“Wall Street”, “Nato il quattro luglio”, “The Doors”, “JFK” “Natural Born Killers”, “Alexander”), nonché sceneggiatore di prestigiose pellicole come “Fuga di Mezzanotte”, “Conan il Barbaro”, “Scarface”, “L’anno del Dragone” o “Evita”.

Oliver Stone non solo è un grande regista, ma è anche un ottimo osservatore del mondo. Molti potrebbero dire che chi fa questo mestiere debba per forza di cose essere un attento osservatore della realtà, e avrebbero ragione. Ma Stone è un cineasta che, oltre a osservare, cerca anche di capire, il mondo e la società. Non a caso, i suoi documentari, come “Persona non grata”, “USA, la storia mai raccontata”, “The Putin Interviews” e il recente “Nuclear Now”, sull’esigenza dell’energia nucleare, offrono uno sguardo importante sulla società che ci circonda.

La visione del mondo di Oliver Stone: perché “Platoon” è uno dei migliori film di guerra mai girati

Lo scontro tra i due colonnelli
Lo scontro tra i due colonnelli (Blueshouse.it)

Dicevo che di film di guerra ne esistono un’infinità, nella storia del cinema. Molto sono belli, girati alla grande, commoventi. Tuttavia, tra i capolavori del genere se ne contano davvero pochi. Quelli che ritengono davvero fondamentali, almeno per quanto riguarda le guerre del ‘900, sono “Shindler’s List”, il meraviglioso e commovente ritratto di un’epoca buia, forse l’opera più grande realizzata da Spielberg.

Oppure, altro film molti interessante è “Train de vie”, film tragicomico francese diretto dal romeno Radu Mihâileanu, e il clamoroso “Orizzonti di Gloria”, diretto da Kubrick e tratto dall’omonimo romanzo di Humphrey Cobb, ambientato nella Prima Guerra Mondiale. Dello stesso Kubrick è impossibile non citare “Full Metal Jacket”, ispirato al romanzo “Nato per uccidere” di Gustav Hasford.

Forse, il più grande film di guerra della storia del cinema è “Apocalypse Now”, di Coppola, ispirato al romanzo più famoso di Conrad, “Cuore di tenebra”, e riadattato alla guerra in Vietnam. Oppure, “Il cacciatore” di Michael Cimino, pellicola semplicemente immensa. Ecco, questi, per me, sono i film di guerra più prestigiosi.

Le pellicole di guerra più importanti del cinema

Ce ne sarebbero tanti altri meravigliosi, come “Nato il quattro luglio”, “Good morning, Vietnam”, “Uomini contro”, fino ad arrivare all’iconico “Rambo”, quest’ultimo da non sottovalutare, nonostante la dose action e l’attitudine da spaccone di Stallone (su Netflix c’è un bel documentario sull’attore, “Sly”).

Tuttavia, uno dei film che reputo imprescindibili è “Platoon”, che racconta l’arruolamento del giovane Chris, interpretato da Charlie Sheen (suo padre Martin era il protagonista di “Apocalypse Now”), nell’esercito americano in Vietnam. Proveniente dalla medio alta borghesia, Chris si arruola volontario nel nome della libertà e della democrazia.

Tuttavia, una volta giunto in Vietnam, capisce l’orrore della guerra, ma anche la crudeltà dei suoi stessi compagni commilitoni. Capisce che non c’è nulla di valoroso nella violenza, e i valori con i quali è cresciuto bruciano in fretta come la polvere da sparo dei proiettili e delle bombe. In mezzo al teatro di guerra, c’è la rivalità tra due sergenti, uno più umano e sensibile, Elias Grodin (William Dafoe), l’altro cinico e spietato, Robert Barnes (Tom Berenger).

Una delle migliori trasposizioni del conflitto vietnamita

“Platoon” è un film che segna, una delle migliori trasposizioni del conflitto vietnamita, questa volta non tratto o ispirato a un romanzo, come può essere “Apocalypse Now” o “Full Metal Jacket”, ma scritto dallo stesso Stone, reduce di guerra e ispirato alle sue esperienze reali vissute tra il 1967 e il 1971. Vincitore di 4 premi Oscar (sapete perché il premio si chiama Oscar?) e dell’Orso d’argento di Berlino (per la migliore regia), “Platoon” fa riflettere.

Così come il protagonista Chris capisce che non esistono valori eroici per incitare alla guerra, così il pubblico realizza che la pace è l’unica e assoluta soluzione. “In guerra siamo tutti perdenti, non ci sono vincitori”. Il film, costato solo 6 milioni di dollari, ne ha incassati 140. In Italia, “Platoon” si classifica terzo al box office per la stagione 1986/1987, dietro ai film “Il nome della rosa” e “Top Gun”.

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