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Sleaford Mods: Spare Ribs (Rough Trade)

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Redazione

Dal Regno Unito con furore. C’è ancora impeto (e tanto) nelle parole, nella musica che viene fuori dalle teste matte che si fanno chiamare Sleaford Mods.

Jason Williamson e Andrew Fearn non hanno perso il gusto di risultare abrasivi, malgrado si siano divertiti a presentare Spare Ribs come il loro lavoro più accessibile. Mai stati dolci, questi due. Canzonatori, corrosivi, incazzati neri, in nessuna occasione acquiescenti verso l’industria musicale e la società del XXI° secolo in genere. Sottoculture britanniche. Birra, piscio, case popolari e uggia proletaria sotto il vessillo della Union Jack come in una storia di Irvine Welsh, un film di Gerard Johnson, una fotografia di  Simon Buckley.

Sono i migliori sulla piazza, perciò se ne sbattono di apparire carini. Per giunta, il lockdown ha decisamente acuito il loro sarcasmo: non ci sono slogan positivi alla “Torneremo migliori di prima” in un disco che calca la mano sui problemi economici e psicologici conseguenti all’isolamento. Recessione. Idee balorde. Squilibrio diffuso. Spare Ribs, registrato ai JT Soar Studios di Nottingham, arriva dopo la consacrazione con Eaton Alive (2019) e la doppia, strepitosa raccolta di rarità (con tanto di cesso disegnato in copertina) All that glue (2020). E, sia chiaro, non fa sconti a nessuno, conservatori in testa.

Ascoltate Shortcummings, invettiva contro “l’architetto della Brexit” Dominic Cummings. Prestate orecchio a Out There o Top Room per comprendere quanto i testi di Williamson siano precise istantanee della realtà in cui viviamo: immagini di ciò che pensa e vomita la gente comune (spesso sotto l’influenza di quelle pericolose sostanze stupefacenti che sono i media) esternando tutta la sua alienazione.

Per la prima volta nella sua carriera, il duo accoglie contributi esterni: in Nudge it l’ospite è Amy Taylor, bionda cantante degli australiani Amyl and the Sniffers. In Mork n Mindy (singolo che ha anticipato l’uscita dell’album) c’è Billy Nomates, all’anagrafe Tor Maries, fresca di debutto con un disco omonimo su etichetta Invada. Due voci femminili che non aggiungono zucchero all’impasto, anzi. Spare Ribs aggiorna la miscela di post-punk e rap ridotti all’osso creata da Williamson e Fearn: calci e pugni sui denti, inutile provare a proteggersi.

 

Redazione

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