Dean Martin: in pochi conoscono la sua incredibile storia, era italiano!

Attore, cantante e area da piacione, Dean Martin sapeva fare di tutti ed era italiano (d’origine). La storia di un mito che riusciva ad intrattenere il mondo.

dean martin storia ed origini
Dean Martin durante un’esibizione (Blueshouse.it)

Se dici Dean Martin dici musica, cinema e one man-show vecchia scuola. Uno di quelli che sono entrati nel mito e che hanno fatto la storia, oltre che essere un modello di ispirazione per chi vuole vivere il mondo dello spettacolo a 360°.

Lo chiamavano The king of cool e non a caso; era bravo in tutto quello che faceva Dean Martin e sapeva intrattenere come pochi sono riusciti e riescono a fare. Ma soprattutto aveva quell’area da piacione un po’ ubriaco che conquistava, da lì il soprannome (ma anche dalla leggenda messa in giro da lui stesso per cui era sempre alticcio). Del resto per l’America della Hollywood degli d’oro e della discografia che si faceva nei club, Martin aveva il fascino dell’esotico o meglio, dell’italiano.

Il suo vero nome era Dino Paolo Martino Crocetti, è nato a Steubenville piccolo paesino nello stato dell’Ohio nel 1917 e, manco a dirlo, la sua era una famiglia di origini italiane. Il padre Gaetano era un’immigrato nato in provincia di Pescara, mentre sua madre, Angela, era un’americana di prima generazione visto che i suoi genitori venivano dall’Abruzzo.

Il nome d’arte Dean Martin scelse di cambiarlo, in una versione American-friendly, legalmente lasciando però una traccia delle sue origini italiani. Martin, infatti, oltre che richiamare il suo terzo nome è anche la versione anglofona di Martini, dedicando così un pezzo di sé al tenore e attore italiano Nino Martini.

Dean Martin era uno che sapeva fare tutto, e lo faceva bene

dean martin ritratto di uno showman
Foto ritratto di Dean Martin (Wikipedia -Blueshouse.it)

La storia di Dean Martin è legata anche a quella di Jerry Lewis, perché è in coppia con lui che trova la fama. I due si incontrano nel 1946 e lavorano insieme per 10 anni tra cinema, televisione e radio. Cominciano cantando nei club e la loro bravura gli permette di ottenere un contratto al Copacabana di New York. Tre mesi dopo iniziarono a girare il primo dei 16 film che fecero insieme, My friend Irma. Nel film Occhio alla palla c’è poi anche il suo brano più famoso That’s Amore.

Il sodalizio con Lewis si chiude burrascosamente e così nel ’56 Martin intraprende la carriera da solista. Non fu però facile iniziare questo nuovo percorso. I primi anni sono difficili e solo la partecipazione al film I giovani leoni, nel quale recita con Marlon Brando, dimostra di avere una capacità attoriale serie che pochi gli credevano possibile.

 Ma la sua strada non era quella del cinema impegnato. In quegli anni, infatti, le cose più famose le fece grazie alla collaborazione con gli amici fraterni Frank Sinatra, Sammy Davis Jr. e Joey Bishop. Tra musica e comicità, il quartetto mette su la Rat Pack. Si trattava di un gruppo coinvolgente perché si percepiva la loro amicizia, oltre che bravura, anche fuori dal palco. Secondo il New York Times poi, il Rat Pack ha contribuito a rendere sempre più solido il legame tra intrattenimento e politica, tanto che il presidente Kennedy ne diventò un membro onorario.

È stato un fenomeno nel cinema, 51 le pellicole di cui ha fatto parte che gli sono valse un Golden Globe nel ’66 e ben 3 stella sulla Hollywood Walk of Fame.

Ma il successo arriva anche con la musica. Degno di nota è il singolo Everybody Loves somebody, brano inciso per la prima volta proprio da Sinatra ma reso famoso da Martin. Incise poi anche brani italiani come Innamorata, in Napoli e Simpatico ma anche la più famosa Volare, singoli che gli permisero di entrare nelle classifiche americane e straniere.

Gli ultimi anni di vita e il declino causato dalla malattia

In carriera, Dean Martin ha pubblicato qualcosa come 75 album e inciso canzoni che poi diventate pietre miliari della musica. Cantava in swing così come in pop, country e jazz.

Gli ultimi anni di vita sono stati caratterizzati da un lungo declino fisico e mentale, molto causato da un tumore ai polmoni diagnosticato nel 1993. Muore il giorno di Natale del ’95 per un enfisema.

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