Intervista a Okaynevada, il nuovo singolo “Je e te” racconta dell’amore come lo specchio della nostra epoca

L’intervista a Okaynevada per parlare del loro nuovo singolo “Je e te” ci ha sorpreso, non solo musica, ma un’immersione nella loro vita.

okaynevada intervista
L’intervista a Okaynevada, Andrea e Vincenzo ci raccontano di “Je e te” e non solo – Blueshouse.it

Vincenzo e Andrea, meglio conosciuti come gli Okaynevada, sono due giovani cantautori di 23 anni, cresciuti nella provincia di Napoli. Il loro mondo ruota attorno a tre pilastri fondamentali: la musica, l’immensità del mare e il caos vibrante della vita. È proprio nel cuore di questo caos che hanno scelto di far risuonare la loro voce.

La primavera del 2022 diventa per loro un crocevia del destino: è in questo periodo che i due si incontrano e sentono l’irrefrenabile spinta a creare insieme, dando vita a un sodalizio artistico destinato a lasciare il segno. Il loro cammino prende una svolta decisiva nel 2023, anno in cui siglano un accordo con Casakiller, un’etichetta discografica che intravede in loro un potenziale unico. L’estate dello stesso anno segna il loro esordio sul palcoscenico musicale con “Ben Stiller”, un singolo dal sound accattivante, frutto della produzione di Nicco Verrienti.

Il 12 gennaio 2024, Vincenzo e Andrea regalano al mondo “Je e te”, confermando il loro talento e la loro capacità di catturare l’essenza delle emozioni umane attraverso musica e parole.

Gli Okaynevada ci raccontano del loro incontro, di come fanno musica insieme e di com’è nata “Je e te”

okaynevada storia
Andrea e Vincenzo (Okaynevada) – Blueshouse.it

Vincenzo e Andrea non si sono risparmiati e ci hanno raccontato molto del loro progetto e della loro vita. Siamo rimasti davvero sorpresi dalla maturità di Okaynevada come duo, e non solo in campo musicale. Vi lasciamo alla loro piacevole e sorprendente intervista.

Vincenzo e Andrea, insieme siete gli Okaynevada, come mai avete scelto questo nome così particolare? Ha un significato per voi?

Ha un significato sicuramente importante per noi, che un po’ prende le mosse dal modo in cui viviamo la nostra musica e i nostri sogni. Inizialmente avremmo dovuto essere soltanto i NEVADA, che è lo stato USA che avevamo scelto per rappresentare il nostro personalissimo e intimo sogno americano: due ragazzi di provincia che con una chitarra cercano di cambiare le loro vite.
Poi il nome “Nevada” scoprimmo che era già preso su Instagram. Così virammo sull’aggiunta del prefisso “Okay” che non pensavamo di dover integrare al nome artista; convinzione chiaramente smentita da tutti i live successivi a cui partecipammo dove puntualmente venivamo presentati come gli Okaynevada perché “suonava bene”. E allora ce lo siamo tenuti, perché piaceva pure a noi e perché, in effetti, suonava proprio bene.

Vi siete incontrati nel 2022, com’è nata la vostra collaborazione? Cos’è che vi ha fatto scattare quel “colpo di fulmine” per dire “mettiamo su un duo”?

Due cose: l’umanità e il sognare le stesse cose con la stessa intensità. Il rapporto musicale si è da subito intrecciato con quello personale e condividendo una visione del mondo spesso sovrapponibile (ma mai priva di conflitti) il parlare della musica così come di tutte le altre cose che ci è venuto estremamente naturale. Inoltre, i nostri percorsi fino a quel momento erano già stati segnati dalla musica e da tante esperienze che ci avevano aiutato a capire quale valore questa avesse nelle nostre vite, e forse incontrandoci quest’importanza l’abbiamo fatta reciprocamente esplodere. Scrivere canzoni insieme e poi mettere su un duo è stato il processo che spontaneamente è avvenuto nel giro di poco.

Musicalmente vi trovate sempre d’accordo o ci sono stati momenti in cui avreste voluto lasciar perdere tutto?

“Lasciar perdere tutto” mai. L’uso di queste tre parole in successione l’abbiamo eliminato dal nostro vocabolario. Ma i momenti di conflitto sono stati e sono tanti. Per fortuna. Perché ci aiutano ad essere nuovi, ad esser pronti a ricevere critiche e a smorzare un po’ l’arroganza che a volte può emergere da entrambe le parti. Siamo due ossi duri.

Il 12 gennaio è uscito il vostro ultimo singolo “Je e te”, com’è nata la vostra canzone?

È nata dal ritornello che è stata l’idea principale attorno alla quale si è poi sviluppata la creazione della canzone. Trovare delle strofe attorno è stato divertente e stimolante; e la veste produttiva di Nicco (alias Nicco Verrienti, produttore, n.d.r), infine, ha dato la giusta luce al pezzo intero.

Nella seconda strofa della canzone citate Franco Battiato e il suo celebre brano “e ti vengo a cercare”, è un artista italiano al quale vi ispirate? Ce ne sono altri?

Le parole per noi sono fondamentali. Saper raccontare e raccontarci è il nostro obiettivo ogni volta che scriviamo una canzone.
E quando le parole rappresentano così tanto, non guardare a chi la storia l’ha fatta per questo motivo sarebbe stupido.
Franco Battiato – così come tutti gli altri cantautori della vecchia scuola come Lucio Dalla, Pino Daniele, Vasco Rossi – sono i nostri punti di riferimento e quelli da cui cerchiamo di farci influenzare maggiormente. È ovvio anche che lo sguardo e l’attenzione alla scena musicale contemporanea non può mancare.

“Je e te” è una canzone che parla di un amore finito, di “ricordi torbidi”, il testo è stato ispirato da una vostra esperienza?

Sì, così come tutte le nostre canzoni parlano di nostre esperienze. Anzi, essendo in due, cerchiamo sempre di condividerne quante più possibili in una canzone, ad un solo patto: l’attinenza al tema.

“È sempre un gioco di poesie e di forze, di per sempre e di forse”, in questa frase è racchiusa la vostra visione dell’amore?

Beccati! Potremmo dire che è sicuramente racchiusa in maniera efficace. Specie se si parla della nostra generazione. Siamo in un’epoca in cui la fragilità, l’incertezza e i ripensamenti la fanno da padrone. Tutti vorrebbero relazioni importanti, ma nessuno è pronto a sacrificarsi per averle. Ci piace promettere ma non sappiamo cosa significhi mantenere. Siamo innamorati dei “per sempre” ma ci basta un passo falso per mettere tutto in discussione. Maledetti anni ’20!

“Io e te che non ci diciamo niente”, un silenzio che voi rompete con la musica e le parole della vostra canzone. Volete trasmettere un messaggio con “Je e te”?

Che ognuno sviluppi la propria legittima fragilità. Ci sono rapporti in cui non ci si dice nulla, altri che siamo costretti a nascondere perché se qualcuno li trovasse finirebbero, altri ancora che sappiamo destinati a finire, ma ce li teniamo stretti solo per paura. Ed è giusto cantarli, scriverli, raccontarli. Perché siamo fatti anche di questo.

Il vostro primo singolo “Ben Stiller”, uscito nell’estate del 2023, trasmette delle vibes molto diverse da “Je e te”, c’è stata una crescita personale e/o musicale durante quest’anno che è trascorso?

Sono due canzoni differenti che cercano di vedere le cose da due prospettive differenti.  In “Ben Stiller” ci piaceva far prevalere la leggerezza, l’ironia, l’ingenuità del “che coincidenza, facciamo la stessa strada”. In “Je e Te” abbiamo parlato faccia a faccia alle esperienze che ci hanno fatto soffrire, “Alle vertigini, ai ricordi torbidi”.

Avete altri progetti in cantiere? A cosa state lavorando? È prevista l’uscita di un vostro album?

Per ora lavoriamo a migliorare le nostre performance live e a far conoscere le nostre canzoni alle persone che ci ascolteranno dal vivo. In quest’epoca di streaming, una canzone cantata bene può davvero fare la differenza. Nuovi singoli? Album? Sì, no? Direbbe la Vanoni…domani è un altro giorno, si vedrà.

Cosa dobbiamo aspettarci dagli Okaynevada in futuro? Qual è il vostro sogno?

Quello che ci si può aspettare da noi è esattamente il nostro sogno, ossia scrivere belle canzoni. È il motivo che ci ha fatto incontrare, lavorare insieme e che ci fa quotidianamente sognare. Una canzone scritta bene è qualcosa che assomiglia molto alla nostra immagine allo specchio. In un podcast pubblicato da poco, Paolo Conte diceva che l’unico successo che abbia mai desiderato era quello delle sue canzoni, e non quello personale. Noi siamo dello stesso avviso.

Non ci resta che lasciare che la musica parli per loro, in fondo ai credits trovate il video di “Je e te”, disponibile anche su Spotify.

Credits:

Label: Casakiller

Prodotto da: NiccoV

Photoshoot e Fotografie Artwork: Simona Sellitto (@simottilles)

Artwork: Domenico Panariello (@domepdesign)

Gestione cookie