Aram Quartet, che fine hanno fatto i primi vincitori di “X Factor”? La verità sul gruppo che in molti forse non ricordano
I talent, oggi, offrono una grande possibilità ai giovani artisti che hanno voglia di farsi notare ed emergere ma non tutti riescono poi ad intraprendere una strada davvero brillante nel mondo dello spettacolo. Era il 2008 quando in Italia è andata in onda la prima edizione di “X Factor”, prima su Rai 2 e poi trasferitasi su Sky.
Voi ricordare tutti i vincitori? Di certo Marco Mengoni è colui che ha avuto più successo in assoluto. Il numero uno dei vincitori del programma. Dal 2009, anno della sua partecipazione non si è mai fermato con all’attivo due vittorie al festival di Sanremo, presente quest’anno nel ruolo di super ospite e co-conduttore, tour internazionali e dischi di platino. Ma vi ricordate gli Aram Quartet? Sono stati i primi vincitori di “X Factor”. Vediamo cosa ne è stato di loro.
Aram Quartet, i vincitori di “X Factor”: cosa è successo
Era il 2008 e come anticipato “X Factor” sbarcava in Italia come il talent nuovo di zecca per il nostro Paese. A vincere la primissima edizione furono gli Aram Quartet, seguiti e portati al trionfo da Morgan. La band salentina era composta da Antonio Maggio, Raffaele Simone, Antonio Ancora e Michele Cortese che grazie alla trasmissione hanno realizzato il loro grande sogno di rivalsa e di farsi conoscere.
Non solo il successo grazoie al talent ma anche un contratto discografico con la Sony dal valore di 300mila euro. Gli Aram Quartet spopolarono in Italia in seguito alla partecipazione alla trasmissione, tra concerti in giro per lo Stivale e album pubblicati. Una magia che però si è spenta nel 2010, anno in cui il gruppo ha deciso di sciogliersi. Dei componenti, a parte Antonio Maggio, nessuno ha saputo più nulla.
Il ritorno di Antonio Maggio
Degli Aram Quartet abbiamo avuto notizie negli ultimi anni solo di Antonio Maggio che ha proseguito il suo progetto in musica. Nel 2013 ha partecipato a Sanremo Giovani aggiudicandosi la vittoria con la canzone “Mi servirebbe sapere” che è stato certificato Disco D’Oro. A nove anni di distanza, poi, è tornata con un Ep che porta il suo cognome. Per lui un nuovo percorso artistico fatto di maturità ma anche necessità e contingenza come aveva detto a Il Fatto quotidiano.
