“Mary Poppins” vietato ai minori di 12 anni, scatta la censura: perché il film andrebbe visto “solo con gli adulti accanto”

“Mary Poppins” vietato ai minori di 12 anni: il film dopo ben 60 anni è stato riclassificato dalla Bbfc. I motivi della scelta

Mary Poppins vietato minori 12 anni motivo
Un frame dal film “Mary Poppins” (Blueshouse.it)

Ha accompagnato i bambini di mezzo mondo nel corso della loro infanzia facendo stupire, ridere e sognare. Tutti conoscono e ricordano, ancora oggi, la sua canzone “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù” con la voce soave di Julie Andrews. Parliamo ovviamente di un vero cult del cinema “Mary Poppins” che a ben 60 anni dall’uscita in tutte le sale del mondo si trova oggi davanti ad uno stop e a un verdetto che nessuno avrebbe mai immaginato.

Il film che racconta la storia di una tata un po’ magica che si prende cura di alcuni bambini insieme allo spazzacamino Bert, ha vinto ben cinque Oscar nel 1965 tra cui quello per la migliore attrice e la migliore canzone ed oggi si ritrova ad essere vietato ai minori di 12 anni. Vediamo perché.

“Mary Poppins” vietato ai minori di 12 anni: il motivo

Mary Poppins vietato minori 12 anni
Una scena del film “Mary Poppins” (Blueshouse.it)

“Mary Poppins” sarà vietato ai minori di 12 anni. Lo ha stabilito il British Board of Film Classification (Bbfc) perché, dice la commissione, “contiene un linguaggio discriminatorio”. Da qui, dunque, il consiglio a tutte le famiglie di far vedere il film ai bambini solo accompagnati dagli adulti e mai da soli.

La pellicola, dice la Bbfc, “supera le nostre linee guida per il linguaggio accettabile”. Sebbene si tratti di un film contornato da un determinato contesto storico non si può passare sopra all’uso di un linguaggio che discrimina e dunque che deve essere condannato spiega la commissione. “Abbiamo quindi classificato il film PG per il linguaggio discriminatorio” ha detto un portavoce del British Board of Film Classification alla stampa. Ad essere incriminati ci sono diversi aspetti del film, vediamo nel dettaglio quali.

Quali sono gli aspetti discriminatori del film

Tra gli aspetti che costituiscono un atteggiamento discriminatorio, secondo la Bbfc, c’è la parola “ottentotti” che all’epoca, quando è stato girato il film, era un termine di uso comune utilizzato dagli europei bianchi per indicare i popoli nomadi dell’Africa meridionale. In “Mary Poppins” viene utilizzato per riferirsi agli spazzacamini con la faccia nera per via della fuliggine. Ad essere presa di mira, poi, c’è anche la figura dell’ammiraglio Boom che usa la parola sotto accusa ben due volte. Per questi motivi il film è stato riclassificato passando dalla “U”, che sta per “universal” e dunque adatto a tutti a “PG”, ovvero “parental guidance”, idoneo ad essere visto solo con la presenza di un adulto per i minore di 12 anni.

Impostazioni privacy