La lista dei cartoni animati che hanno segnato la nostra infanzia (sì, anche la tua): te li ricordi?

I cartoni animati fanno parte della nostra infanzia, alcuni ci hanno insegnato tanto, e li portiamo ancora oggi nel cuore.

Cartoni animati iconici
Cartoni animati iconici (Blueshouse.it)

Ogni bambino è cresciuto guardando i cartoni animati. Questi scandiscono la giornata, condizionano lo sviluppo. Probabilmente, oggi, i cartoni animati hanno subito una certa involuzione, appaiono decisamente più basilari rispetto a quelli con cui siamo cresciuti noi. I cartoni animati anni ’70, ’80 e ’90, restano indelebili nel cuore di intere generazioni di telespettatori.

Le sigle, poi, sono entrate nell’immaginario collettivo, I Cavalieri del Re, Cristina d’Avena, hanno registrato sigle che ancora oggi cantiamo e che ancora oggi ci fanno commuovere. I cartoni sono centinaia, alcuni forse dimenticati, altri hanno riscosso poco successo, altri ancora sono diventati iconici. Quali sono stati i cartoni più popolari?

I cartoni animati più popolari che hanno cresciuto intere generazioni di telespettatori

Cartoni animati della nostra infanzia
Cartoni animati della nostra infanzia (Blueshouse.it)

Facciamo un lunghissimo (purtroppo, data l’età) balzo indietro nel tempo e cerchiamo di ricordare i cartoni che hanno segnato un’era. Da cosa potremmo cominciare?  Forse da “I Puffi”, uno dei cartoni più famosi in assoluto. Su queste strane minuscole creature di colore blu se ne sono state dette di cotte e di crude. Alcuni hanno persino sollevato teorie relative al gender, altri hanno parlato di società comunista.

Tutti gli appassionati di calcio non possono non amare “Holly e Benji”, dalle performance sportive che sfidavano la fisica, con palloni deformati, acrobazie sui pali della porta, rovesciate a 10 metri di altezza e pallonate sparate alla velocità delle luce e che bucavano la rete. Il campo da calcio, poi, sembrava un lungo 14 km. Sicuramente uno dei cartoni animati più belli, inverosimili, iconici del mondo.

A proposito di calcio, sapete quale adoravo? “Arrivano i Superboys”, il primo manga dedicato al calcio, creato nel 1971, forse poco conosciuto in Italia, dove è andato in onda a partire dal 1980. Violento, molto più grezzo rispetto a “Holly e Benji”, diciamo meno pop. L’autore del manga, Ikki Kajiwara, è lo stesso di altri due cartoni leggendari, “L’Uomo Tigre”, un capolavoro, violentissimo, nel quale un lottatore di wrestling, dall’infanzia terribile e sola, decide di combattere per  sostenere un orfanotrofio.

L’infanzia segnata dai manga e dai catoni animati più belli di sempre

Ideali nobili, così come quelli di “Rocky Joe”, altro manga creato da Kajiwara, incentrato sulla carriera di un pugile di successo, cresciuto in un orfanotrofio. E che dire di “Pollon”, fiaba mitologica simpaticissima, leggera, dove Pollon, l’unica figlia di Apollo, combina una serie di guai, mandando in confusione tutto l’Olimpo.

Occhi di Gatto” era un cartone adrenalinico, ricco di avventure, ma anche di sentimento. I maschietti erano attirati dalle sorelle Tashikel, belle da togliere il fiato, e si identificavano nel detective Toshio, innamorato di Sheila. Le femminucce, invece, si identificavano nelle tre sorelle, il cui intento era quello di rubare opere d’arte appartenute al loro defunto padre ed esposte nei più prestigiosi musei giapponesi.

Sempre per le femminucce, “Sailor Moon” ha significato tanto, con le superoine vestite da marinai e dotate di particolari poteri che utilizzavano per proteggere la Terra dal male. Di ambientazione storica, il leggendario “Lady Oscar”, uno dei cartoni più amati e seguiti al mondo. Le vicende raccontate seguivano i fatti storici accaduti nella Francia del 1700, sotto il regno di Maria Antonietta.

Da Kiss me Licia a Doraemon, passando per i robot spaccatutto

Kiss me Licia  era romantico, con la protagonista Licia innamorata di Mirko, cantante della rock band Bee Hive. Sia in Giappone che in Italia, il cartone fu trasposto in serie tv. Degli anni ’60 invece è il manga “Lupin III”, il mitico ladro gentiluomo ispirato all’Arsenio Lupin di Leblanc, trasformato in cartone negli anni ’70. Avventura, tensione, adrenalina, un cartone incredibile, dove Lupin, insieme agli amici Jigen e Goemon, girano il mondo alla ricerca di tesori di inestimabile valore. Alle calcagna, l’ispettore Zenigada.

Hello Spank” ha una sigla bellissima, nostalgica, commovente, e le stesse sensazioni evoca la trama del cartone, molto sentimentale, dove un gatto goffo stringe un’amicizia profonda con Aika. Elencare tutti i cartoni è impresa impossibile, da “Mila e Shiro” a “Sampei”, da “Scuola di Polizia” a “Heidi”, da “Alvin rock n roll” a “L’Ispettore Gadjet”, da “Doaremon” a “Il mago pancione Etcì”.

I cartoni che hanno segnato un’epoca

E ancora, da “Le Tartarughe Ninja” a “Jem e le Hologram”, da “Ransie la Strega” a “Johnny è quasi magia”, oppure “La Maga Bia”, “Gigi la Trottola” o “Ranma 1/2”. Fino ad arrivare ai mitici cartoni sui robot, come “Daltanious”, “Mazinga”, “Daitan 3”, “Jeeg Robot d’acciaio”, “Leoni di Voltron” e “Yattaman”. Senza contare i clamorosi “Devilman” e “I 5 Samurai”.

Ma volete sapere quali sono i miei cartoni preferiti? Il clamoroso “Ken Shiro”, gli affascinanti robottoni “Transformers”, la drama-opera “Cara Dolce Kyoko”, dalla sigla che spacca il cuore. Ma sopra ogni cosa, piazzo “I Cavalieri dello Zodiaco”, manga e cartone di assoluta genialità. In più, vi rivelo una chicca, che in pochi conoscono: amavo tantissimo “La Balena Giuseppina”, cartone tristissimo nel 1979.

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